Chi erano i Tuatha Dé Dannan?

Popoli delle stelle o extraterrestri?

I Tuatha Dé Dannan fu uno dei popoli preistorici  che invasero l’Irlanda prima dell’arrivo dei Gaeli, secondo la leggenda i Túatha erano paragonabili agli dèi, per la capacità di eccellere in qualsiasi arte, emergono somiglianze con i famosi angeli caduti di cui ci parla Enoch per le conoscenze che sapevano padroneggiare. La soprannaturalità di questo popolo era legata alle inesauribili capacità dei suoi uomini: erano formidabili guerrieri,  artigiani, a conoscitori della sapienza dei druidi.

Gli antichi irlandesi descrivono nel “Lebor Gabala Erren” o The Book of the Taking of Ireland, (Il libro della presa dell’Irlanda)  come fu poi tradotto in inglese, compilato durante il 12° secolo, descrive la venuta dei misteriosi Tuatha Dé Danann (o Tribe of Danu, la Tribù dei Danu).  

L’etnonimo Túatha Dé Danann che appare nel libro identifica i primi detentori di questo titolo che furono tre giovani, BrianIuchar e Iucharba, figli di Danann, nati da una relazione incestuosa con il padre. Tradizionalmente, la traduzione di Túatha Dé Danann è proprio «Tribù della dea Danu». In questa traduzione sorge una problematica:  non è il genitivo di “dea”, ma del sostantivo maschile “dio”, dato che in irlandese dea = bandia.

La gente scambiò i tre figli di Danann per divinità, scambiò? È la stessa storia accaduta ovunque per ogni popolazione venuta a contatto con questi esseri venuti dalle stelle, li hanno scambiati dato il loro immenso potere, per dei, erano come detto abili nelle arti della guerra e conoscitori del druidismo, tanto che l’intero popolo che li ebbe come maestri e a cui essi appartenevano, cominciò a farsi chiamare Túatha Dé Danann, le «tribù degli dèi di Danann».


Leggiamo qualcosa…

1)”.. were in the northern islands of the world, learning druidry and knowledge and prophecy and magic, till they were expert in the arts of pagan cunning”

Traduzione:

1)”… si trovavano nelle isole a nord del mondo, dove si acculturarono, praticarono ed impararono l’arte della profezia e della magia, fino a quando divennero esperti nelle arti (??).”

Erano talmente avanzati da utilizzare come mezzo di trasporto “navi volanti”; la leggenda vuole che vennero direttamente dal cielo


2)”The Fir Bolg fell in that battle all but a few, and they went out of Ireland in flight from the Tuatha De Danann, into Ara, and Ile, and Rachra and other islands besides.”

“Thereafter they came in flight  before Cairbre under the protection of Meldb and Ailill, and these gave them lands.”

Traduzione:

2)”I Fir Bolg caddero in quella battaglia tutti tranne pochi, e uscirono dall’Irlanda in fuga dal Tuatha De Danann, verso Ara, Ile, e Rachra e altre isole”.

“Da allora in poi vennero in volo davanti a Cairbre sotto la protezione di Meldb e Ailill, e questi diedero loro delle terre.”


3)”So that they were the Tuatha De Danann who came to Ireland. In this wise they came, in dark clouds. They landed on the mountains of Conmaicne Rein in Connachta; and they brought a darkness over the sun for three days and three nights.”

Traduzione:

3)”Coloro che giunsero in Irlanda erano i Tuatha Dé Danann. In nuvole oscure vennero. Loro atterrarono sulle montagne di “Conmaicne Rein” in “Connactha”; ed oscurarono il Sole per tre giorni e tre notti.”


Vien supposto che, in realtà, le nuvole oscure non fossero altro che il fumo prodotto dalle navi incendiate dagli stessi Danann, i quali avrebbero dato, per l’appunto, fuoco alle navi per prevenire la ritirata.

Túatha Dé Danann combatterono due cruente battaglie a Mág Tuired, sconfiggendo prima i Fir Bólg e poi i Fomoriani.  Secondo la leggenda, dopo essere stati sconfitti dai Milesi, le tribù non abbandonarono l’Irlanda, ma si nascosero nei sotterranei di palazzi incantati, emergendo solo di rado e sotto varie forme, per nuocere o giovare agli uomini. Insomma, l’ambiguità di queste figure si riversa anche nella loro natura, a tratti malvagia.

La mitologia degli irlandesi è strettamente collegata a quella celtica, ed è indubbiamente affascinante ed ambigua, merita molti approfondimenti… che tratta del famoso “Otherworld” (altro mondo), dal quale gli irlandesi credevano provenissero gli Dei. L’otherworld, si credeva fosse una località dove non c’erano malattie, non si invecchiava (un giorno era lungo 100 anni), non c’era la morte, dove la felicità durava per sempre. Il racconto di questo spazio, è molto simile a quello dell’Elysium, della mitologia greca.

 Nella mitologia celtica , l’ Altromondo è il regno delle divinità e forse anche dei morti.

Nella mitologia gaelica e britannica è solitamente descritto come un regno soprannaturale di eterna giovinezza, bellezza, salute, abbondanza e gioia.  L’Altromondo di solito è sfuggente, ma vari eroi mitici lo visitano per caso o dopo essere stati invitati da uno dei suoi residenti. Spesso lo raggiungono entrando in antichi tumuli funerari o grotte, o andando sott’acqua o attraverso il mare occidentale.  A volte, si dice che l’Altromondo esista accanto al nostro situato oltre il confine della terra e si intromette nel nostro mondo; segnalato da fenomeni come nebbia magica , improvvisi cambiamenti del tempo o l’apparizione di esseri divini o animali insoliti. Una donna ultraterrena può invitare l’eroe nell’Altromondo offrendo una mela o un ramo di mela d’argento , o un gomitolo di filo da seguire mentre si svolge. 

L’Altromondo è solitamente chiamato Annwn nella mitologia gallese e Avalon nella leggenda arturiana . Nella mitologia irlandese ha diversi nomi, tra cui Tír na nÓg , Mag Mell e Emain Ablach . Nel mito irlandese c’è anche Tech Duinn , dove si riuniscono le anime dei morti.



Curiosità :

Collegata al fenomeno abduction; il termine “stroke” (paralisi, colpo, ictus), deriva dalla mitologia celtica/irlandese ed è  collegata al fenomeno del “fairy-stroke”, ovvero “il colpo della fata”, per il quale le persone (vittime), venivano private della parola e del movimento (fenomeno ricorrente nelle abduction moderne) in seguito alla visione o al rapimento da parte di “fate” e strani esseri della mitologia . Curiosa anche la rappresentazione di una divinità celtica non ben identificata, somigliante ad un “grigio”, tipica rappresentazione dell’alieno moderno

Cesare Valocchia

Cesare Valocchia è nato a Roma nel 1970. Perito tecnico in telecomunicazioni con alle spalle corsi specialistici in fibre ottiche e trasmissione dati, coltiva due passioni: il volontariato e l’ufologia. Istruttore di manovre di rianimazione cardio-polmonare adulto e bambino, ha raccolto le sue esperienze di volontario sui mezzi del servizio di emergenza sanitaria nazionale 118 di Roma in un ebook dal titolo: “ Non dirmi grazie ”. Il suo motto è: Aiutare chi soffre è il miglior pagamento. Dai primi anni 90 si occupa di avvistamenti e dal 2011 cura personalmente il sito di ufologia www.myuforesearch.it del quale è responsabile. Le sue ricerche sul legame apparizioni mariane e fenomeno ufo sono disponibili nel suo sito. E’ membro del Cun ( Centro Ufologico Nazionale), sulla cui rivista ufficiale è stato pubblicato, nel maggio 2017, il suo studio sugli oggetti volanti non identificati a Medjugorje.

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