Il fisico Jack Sarfatti inspirato dagli alieni?

Contatti alieni dietro i grandi geni?

Il progresso scientifico, le invenzioni, le intuizioni nel corso dei millenni secondo me non sono tutte derivate dal genio e dalle conoscenze acquisite dal genere umano nel suo sviluppo. 

Mi spiego meglio. 

Intendo dire che l’ ingegno umano non è sempre stato sufficiente per effettuare quel salto di qualità che poi ha condotto a grandissime scoperte ed invenzioni che hanno rivoluzionato la vita sul nostro pianeta. 

Cominciamo con quello che ritengo l’inventore assoluto. 

Leonardo da Vinci ed il contatto extraterrestre

intervento extraterrestre

Non so se ci si rende conto ma più di 500 anni prima della sua realizzazione ufficiale Leonardo aveva concepito l’elicottero, un veicolo a decollo verticale che ha permesso di costruire poi nella sua evoluzione più estrema l’odierno elicottero da guerra americano Apache ak-64, senza tale intuizione oggi l’umanità non godrebbe di questo gioiello.

Come poteva immaginare e persino progettare tali meraviglie? è farina del tuo sacco? mmmmmmmmm.

Che dire del sottomarino, un veicolo che permetteva di esplorare i fondali marini all’essere umano senza ausilio di respiratori, il carro armato, il leone robot, il drago volante, ci rendiamo conto?

Fatto sta che esiste un buco temporale nella sua vita di cui vi  sono pochissime tracce storiche e che riguardano il periodo 1476-1478. E se in questo periodo fosse venuto in contatto con extraterrestri? Fantasia? Se fosse stato proprio inspirato da loro? Guidato. 

Possibile che la sua creatività e conoscenza scientifica derivino da un incontro reale con entità aliene?

Fu capace di distinguersi in tantissime discipline con un estro impossibile da trovare in quei tempi, nella scultura, nell pittura, nel disegno, nelle scienze ecc… tanto per citare grossi talenti che hanno portato un notevole avanzamento al genere umano ricordiamo Michelangelo, Shakespeare, Nikola Tesla, Einstein,ecc…molto spesso uno in ogni epoca.

Possibile che in tutti questi geni sia stato instillato nella mente quel seme che poi ha aperto la strada per un salto evolutivo della razza umana? Parliamo ora di un fisico americano che negli ultimi anni è stato coinvolto nelle ricerche sui famosi Uap (Unidentified Aerial Phenomena) lui è Jack Sarfatti, per chi non lo conoscesse, è divenuto noto ulteriormente con le sue consulenze dopo gli incontri della Nimitz del 2004, quando ha spiegato il sistema propulsivo del famoso Tic-Tac che ha fatto impazzire gli F18 della Marina Militare degli Stati Uniti. 

Nello specifico riguardo l’oggetto non identificato si è espresso così: ” Vi è evidenza di un motore a curvatura estremamente basso con capacità di viaggiare nel tempo con una fusoliera di metamateriale controllata da un computer post quantistico gestito da intelligenza artificiale “.

Sarfatti è un fisico laureato alla Cornell University con dottorato di ricerca in fisica teorica e matematica, ha pubblicato molti articoli scientifici nelle aree della coscienza, fisica quantistica ed astronomia, ha effettuato numerosi studi sui metamateriali, la propulsione avanzata, il calcolo quantistico, cosmologia, gravità quantistica.Nelle sue ultime interviste ha dichiarato di poter supporre come gli ufo si spostino e che sistema di propulsione utilizzino.

Jacques Vallée tanto per intenderci è un suo grande amico.

Vallée nel suo “Forbidden Science: Volume Three” racconta un aneddoto che mi ha incuriosito. Che Sarfatti   fosse un talento ed un ragazzo prodigio è innegabile.

Nel 1953 all’età di 15 anni era seduto nella biblioteca di Brooklyn a leggere un libro di matematica quando ricevette una telefonata. Dall’altro capo del telefono una voce meccanica che lo fece precipitare quasi in uno stato ipnotico. Sarfatti dice di ricordare solo questa telefonata ma la madre disse che ce ne furono molte, sempre da questa voce bizzarra. 

Le telefonate hanno cambiato la sua vita dice. Lo hanno condotto a teorizzare l’energia del vuoto e propulsioni più veloci di quelle della luce.

In un’altra versione della telefonata comparsa sulla rivista “FATE” nell’aprile 2006 apprendiamo:

Nel 1952 e nel 1953 avevo circa 12 o 13 anni, ricevetti una telefonata in cui una voce dal suono meccanico diceva che di essere un computer cosciente a bordo di un disco volante, mi chiamò Jack, mi disse che ero stato selezionato per essere una delle 400 giovani menti ricettive per far parte di un progetto speciale, ma che dovevo fare io la scelta, diceva che avrei cominciato ad incontrare gli altri con cui avrei lavorato per 20 anni, avevo paura e tutto in me urlava NO! 

Ero terrorizzato ed affascinato. Voleva insegnarmi qualcosa e sapere se ero disposto ad apprendere. È  stata una mia libera scelta.

Sarei disposto a farmi insegnare e comunicare con loro? Ricordo un brivido lungo la schiena e mi dissi:” Ehi amico questo reale, certo ero un bambino, ma alla fine dissi di sì.”

La madre ha confermato numerose telefonate tutte simili, ognuna delle quali forniva a Sarfatti informazioni che lo avrebbero cambiato per sempre.

Sarfatti dice: “Mia madre ricorda molto bene questa esperienza. Si scopre che avevo dimenticato la maggior parte delle informazioni, questa cosa si è verificata per diverse settimane.”

Torniamo al discorso iniziale, Sarfatti sarebbe stato scelto per approfondire gli studi su questi metamateriali recuperati nei vari crash UFO del governo degli Stati Uniti, il fisico avrebbe intuito il funzionamento di questi veicoli trans-medium capaci di piegare tempo e spazio all’interno di wormhole.

Sicuramente tali concetti faranno da apri pista nelle ricerche sulla nuova fisica quantistica e sulla produzione di materiali esotici per la realizzazione di motori a curvatura come già negli anni 60 la serie televisiva Star-Trek anticipava, per guidare l’umanità verso la  ricerca di nuove forme di vita.

Queste intuizioni rivoluzionarie giunte da lontano, molto lontano, probabilmente permetteranno quindi all’umanità di affrontare da sola quel percorso evolutivo che la condurrà un giorno ad essere catalogata come civiltà interplanetaria.

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Cesare Valocchia

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Cesare Valocchia

Cesare Valocchia è nato a Roma nel 1970. Perito tecnico in telecomunicazioni con alle spalle corsi specialistici in fibre ottiche e trasmissione dati, coltiva due passioni: il volontariato e l’ufologia. Istruttore di manovre di rianimazione cardio-polmonare adulto e bambino, ha raccolto le sue esperienze di volontario sui mezzi del servizio di emergenza sanitaria nazionale 118 di Roma in un ebook dal titolo: “ Non dirmi grazie ”. Il suo motto è: Aiutare chi soffre è il miglior pagamento. Dai primi anni 90 si occupa di avvistamenti e dal 2011 cura personalmente il sito di ufologia www.myuforesearch.it del quale è responsabile. Le sue ricerche sul legame apparizioni mariane e fenomeno ufo sono disponibili nel suo sito. E’ membro del Cun ( Centro Ufologico Nazionale), sulla cui rivista ufficiale è stato pubblicato, nel maggio 2017, il suo studio sugli oggetti volanti non identificati a Medjugorje.

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