Un inspiegabile mistero: Gli Ooparts

La storia segreta dell’umanità

Immagini ed oggetti riportati nei libri e nei musei mostrano come l’umanità abbia seguito un processo partito da uno stadio primitivo che poi è proceduto verso lo sviluppo della cultura e della scienza.

Eppure molte cose parlano di oggetti repertati che non collimano con un processo naturale dell’umanità perché fanno pensare che ciò che è avvenuto è diverso da ciò che la scienza ci ha abituato .

Gli ooparts non seguono il tragitto preordinato della preistoria ma puntano sull’esistenza di civiltà avanzate prima della nascita di antiche culture conosciute.

Sebbene tali scoperte siano ben documentate e conosciute, molti storici continuano ad ignorare tali anomalie.

Paura di riscrivere la storia?

Tali oggetti ritrovati vanno a confermare antiche storie e leggende di un umanità che ha accelerato il suo percorso evolutivo. Quello che propongo è un insieme di oggetti ritrovati e catalogati “fuori dal loro tempo”.

La descrizione di alcuni Ooparts

1)La colonna di Ashoka

Una testimonianza dell’abilità metallurgica a Dheli (India) è la colonna di Ashoka, alta oltre 7 metri con 40 cm di diametro e del peso di 6 tonnellate. Porta alla base un iscrizione quale epitaffio per il re Chandra Gupta II che mori nel 413 D.C.

Dopo migliaia di anni la colonna mostra una conservazione a dir poco stupefacente. La superficie liscia sembra ottone lucidato, dopo 16 secoli qualsiasi massa di ferro esposta ad intemperie come quelle dell’India ,venti monsonici e piogge l’avrebbero arrugginita.

La produzione del ferro e le tecniche di conservazione superano di gran lunga quelle del V secolo. Chi erano i tecnici metallurgici che produssero tale meraviglia ? realizzata forse anche migliaia di anni prima? alieni?

2)La lampada di Dendera

A Dendera località egiziana nel tempio tolemaico di Hathor esistono strani bassorilievi che intrigano da anni gli studiosi,uno di questi contraddistinto con il numero 17 mostra alcuni sacerdoti egiziani che fanno funzionare quelli che appaiono come tubi oblunghi.

Ogni tubo ha all’interno un serpente che si estende in tutta la sua lunghezza. L’ingegnere Henry Kjellson nel suo libro “Forvnune Teknik” (tecnologia scomparsa) fece notare che nei geroglifici quei serpenti sono descritti come “seref” che significa illuminare e ritiene che si riferisca a qualche forma di corrente elettrica.

All’estrema destra del basso rilievo appare una scatola sulla quale risiede un immagine del dio egizio Atum-Ra che identifica la scatola quale fonte di energia.

L’ingegnere Alfred D.Bielek ha identificato attaccato alla scatola un cavo intrecciato come una copia esatta delle illustrazioni odierne che rappresentano un fascio di fili elettrici. I cavi che partono dalla scatola arrivano alla base degli oggetti tubolari ciascuno dei quali poggia su un sostegno chiamato DJED (LO ZED) che Bielek identificò come un isolatore ad alto voltaggio.

Gli egiziani conoscevano lampade ad energia elettrica? Inoltre,come avrebbero fatto a realizzare i geroglifici al centro delle piramidi dove era completamente buio, sulle pareti e sui soffitti non vi è la minima traccia di bruciature o fuliggine che sarebbero state causate dalle torce in uso all’epoca.

4)Il computer di Antikytera

Un gruppo di sub pochi giorni prima della Pasqua del 1900 si immerse presso l’isola greca di Antikytera e scopri il relitto di una nave piena di statue di marmo e bronzo e artefatti vari datati tra l’85 A.C ed il 50 A.C. Tra i reperti spiccava un frammento informe di bronzo corroso e legno marcio, il tutto fu inviato al museo Nazionale di Atene.

I frammenti di legno,nell’asciugarsi si spaccarono rivelando all’interno lo schema di una serie di ingranaggi simili a quelli di un moderno orologio.

Nel 1958 il dott.Derek J. De Solla Price riusci a ricostruire con successo l’aspetto e l’impiego della macchina. Il sistema a rotelle calcolava i movimenti annuali del sole e della luna.

L’apparecchio quindi non era un orologio ,ma una sorta di calcolatore che poteva mostrare le posizioni passate presenti e future del cielo.

5)La pila di Bagdad

Quello che scopri nel 1958 l’archeologo australiano Wilhelm Konig ha dell’incredibile. Rovistando nei sotterranei di un museo, rinvenì un vaso alto 15 cm e mezzo di argilla gialla,risalente a 2000 anni fa contenente un cilindro di rame di 12cm, per 4cm.

La sommità del cilindro era saldata con una lega 60/40 piombo-stagno paragonabile alle migliori saldature di oggi.Il fondo del cilindro era tappato con un disco di rame e sigillato con bitume e asfalto.

Un altro strato di asfalto isolante sigillava la parte superiore e teneva anche a posto un asta di ferro sospesa al centro del cilindro di rame. L’asta mostrava di essere stata corrosa dall’acido.

Il dott. Konig intuì che la configurazione non era dovuta al caso fortuito ma che il vaso di argilla non era che un antica pila elettrica !

Questa batteria si trovava a Bagdad nel museo principale fino a qualche tempo fa prima dei saccheggi della guerra,risaliva all’occupazione parto-persiana ed è stata datata tra il 248 A.C ed il 228 A.C

6) Un uomo di Neanderthal

Nel 1921 venne rinvenuto in Zambia un teschio datato 38000 anni fa,ora si trova nel museo di storia naturale. Il teschio sul lato sinistro mostra un foro perfettamente circolare che stranamente non mostra linee radiali attorno al foro stesso o altri segni che indichino che sia stato prodotto da una freccia od una lancia. Nella parete opposta al foro il teschio è spaccato e la ricostruzione dei frammenti mostra che il reperto è stato rotto dall’esterno verso l’interno come se si fosse trattato di un colpo di fucile. Esperti forensi dichiarano che non può essere stato nulla di diverso da un colpo esploso ad alta velocità.Qualcuno possedeva un fucile 38000 anni fa? Una razza più avanzata dell’essere umano?

7)Da dove viene questo teschio?

Nel 1927 all’interno di un antico tempio della città maya di Lubaantum in Belize venne scoperto un misterioso teschio di cristallo. Il teschio ricavato da un singolo blocco di cristallo alto 12cm lungo 17 e largo 12 ha molte anomalie scoperte durante l’analisi effettuata nel 1970, secondo gli scienziati un primo abbozzo di forma fu dato usando probabilmente il diamante.

Per la fase di lucidatura e forma finale si sarebbe dovuta usare sabbia di cristalli di silicio ed acqua ,ma se questo fosse vero avrebbe richiesto 300 anni di lavoro per ottenere tale risultato, letteralmente impensabile per i tempi remoti in cui è stato realizzato.

8)Le pietre del Dott.Cabrera

Ventimila pietre e tavolette decorate con grande assortimento di incisioni molte delle quali anacronistiche.Parecchie delle pietre ritrovate sono fatte di andesite grigia di matrice granitica semicristallina, molto dura da incidere. La gente di Ica in Perù è solita rinvenire tali pietre da secoli sin dal 1500,su tali pietre sono raffigurate scene di chirurgia ,trasfusioni ,tagli cesarei,interventi ai polmoni,reni,rimozioni di tumori.

Vi compaiono anche importanti operazioni a cuore aperto e al cervello, in altre addirittura un trapianto di cervello stesso. Possibile?

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Cesare Valocchia

Cesare Valocchia è nato a Roma nel 1970. Perito tecnico in telecomunicazioni con alle spalle corsi specialistici in fibre ottiche e trasmissione dati, coltiva due passioni: il volontariato e l’ufologia. Istruttore di manovre di rianimazione cardio-polmonare adulto e bambino, ha raccolto le sue esperienze di volontario sui mezzi del servizio di emergenza sanitaria nazionale 118 di Roma in un ebook dal titolo: “ Non dirmi grazie ”. Il suo motto è: Aiutare chi soffre è il miglior pagamento. Dai primi anni 90 si occupa di avvistamenti e dal 2011 cura personalmente il sito di ufologia www.myuforesearch.it del quale è responsabile. Le sue ricerche sul legame apparizioni mariane e fenomeno ufo sono disponibili nel suo sito. E’ membro del Cun ( Centro Ufologico Nazionale), sulla cui rivista ufficiale è stato pubblicato, nel maggio 2017, il suo studio sugli oggetti volanti non identificati a Medjugorje.

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