Registro di alcuni avvistamenti ufo nel passato

Racconti ufo

21 aprile 1991– Heathrow (Kent, Inghilterra) –

Alle 19.58 del 21 aprile 1991 l’aereo di linea Alitalia MD-80 McDonnell, volo AZ 284, sulla rotta da Milano a Londra e con 57 passeggeri a bordo, avrebbe incrociato un “oggetto volante non identificato” ad una quota di 22.000 piedi  poco sopra la contea del Kent, durante la fase di atterraggio all’aeroporto di Heathrow. L’oggetto, simile ad un missile, lungo 3 metri,  di colore marrone chiaro e viaggiante alla velocità di circa 120 miglia orarie (oltre 190 chilometri all’ora), avrebbe virato improvvisamente e sarebbe passato a poco più di 300 metri dall’aereo italiano, costringendo così il pilota, Achille Zaghetti, ad una manovra improvvisa per evitare la collisione, prima di sparire dai radar altrettanto misteriosamente com’era apparso. L’aereo Alitalia era monitorato dal centro di controllo del traffico aereo di Londra, che non aveva altri velivoli nelle vicinanze, ma in linea con il rapporto del pilota, una debole traccia radar era stata osservata a 10 miglia nautiche dietro l’aereo.

In conclusione, si afferma: “Il controllore del traffico aereo ha presentato una segnalazione di evento e l’azione investigativa è iniziata immediatamente. Ampie indagini non hanno fornito alcuna indicazione di ciò che l’avvistamento potrebbe essere stato ” Avendo quasi subito scartato la possibilità che si trattasse effettivamente di un missile, come pure di un pallone meteo, o di un razzo spaziale, il Ministero della Difesa fu costretto ad ammettere che poteva trattarsi di un vero e proprio ufo e il 2 luglio di quello stesso anno l’inchiesta venne archiviata. “Non siamo in grado di confermare l’identità dell’oggetto avvistato dall’equipaggio del volo Alitalia”, si legge nel rapporto ufficiale, “e in assenza di chiari elementi di prova che possano essere utilizzati per l’identificazione, è nostra intenzione considerare tale avvistamento come quello di qualsiasi altro “oggetto volante non identificato”. Pertanto, non ci saranno ulteriori indagini.”  Nel documento, rimasto segretato fino al 2008, e reso pubblico dopo la declassificazione, è anche riportata la testimonianza del pilota italiano. “Ho visto per circa 3 o 4 secondi un oggetto volante molto simile ad un missile e di colore marrone chiaro, raccontò all’epoca Zaghetti, e ho subito urlato “Attenzione! Attenzione” al mio co-pilota, che aveva visto la stessa cosa. Non appena abbiamo incrociato l’oggetto, ho chiesto a quelli della torre di controllo se avessero notato qualcosa sui loro schermi e l’operatore rispose che vedeva un bersaglio sconosciuto a 10 miglia nautiche dietro di noi”. In seguito, alle 22.25 di quella stessa notte, la polizia di Brentwood, nell’Essex, compilò un rapporto su un “oggetto volante di colore scuro” apparso in cielo e che si muoveva senza rumore di motore o luci, mentre la TV locale trasmise la storia di un ragazzino quattordicenne che raccontò di aver visto un missile volare a bassa quota prima di sparire attraverso la coltre di nubi.

24 dicembre 1978 –

Pietracamela (Teramo, Italia). Ai margini del paese, sul Gran Sasso, in località “Rio delle Mandorle” si trova un impianto idroelettrico dell’ENEL, denominato “Centrale Elettrica di Rio Arno”. Era la primissima vigilia del natale 1978, faceva freddo e Benito Franchi, operaio elettrotecnico, montò in servizio alle 6,30. Verso le 6,50 Benito si trovava nella sala dei generatori, mentre era seduto al quadro di controllo avvertì uno strano malore ed il generatore n° 2, l’unico in funzione, ebbe forti oscillazioni nel funzionamento, inconveniente che in genere si verificava quando il carico elettrico sulla rete era più intenso, cosa improbabile a quell’ora. Ma la cosa incomprensibile fu che anche le strumentazioni del generatore n° 1, che non era in funzione per la scarsità d’acqua, si misero ad oscillare; le lancette degli amperometri andavano dallo zero al fondo scala, come impazzite. Il fenomeno cessò dopo circa un minuto, dopo di che tutti gli strumenti rimasero completamente starati. In quel mentre il tecnico cercò di raggiungere il campanello d’allarme distante da lui pochi metri, per avvertire il collega che riposava in un alloggio a trenta metri dal locale, ma appena si alzò cadde riverso sul pavimento senza riuscire a muovere un solo dito. Dopo un poco si riprese e attraverso la vetrata vide dei lampi di luce, provenire da un bosco di faggi a poco più di duecento metri dalla centrale. Uscito all’esterno, il Franchi vide una grossa “palla infuocata” di colore rosso intenso, la cui luce però non si rifletteva intorno, nel guardarla sentì un forte bruciore agli occhi. In pochi secondi l’oggetto luminoso si alzò nell’aria andando in direzione del Gran Sasso, lasciandosi dietro una scia, come quella dei razzi. Cercò allora di avvisare il collega con l’interfono, ma l’apparecchio non funzionava, tornò ancora all’esterno e fu allora che vide sulla cima del Gran Sasso una cosa che sembrava un “cappello da fantino” dalla luce giallo oro, che effettuava rapidi cambiamenti di colore. Finalmente il Franchi riuscì a chiamare il suo compagno, Guido Di Varano; lo mise a corrente dell’accaduto ed insieme seguirono l’evoluzione dell’oggetto sui monti, era simile ad “una stella con una coda”, che si allontanò in direzione sud. Anche l’albergatore dell’Hotel “La Gran Baita”, di Prati di Tivo, ed i suoi ospiti, assistettero alle evoluzioni dello strano oggetto (gli esperti dichiararono poi che quel che avevano visto era il luminosissimo pianeta Venere…). Il giorno 28 furono controllate le apparecchiature della centrale, che risultarono tutte fuori norma; l’ampiezza ed il tipo dei guasti erano decisamente anomali, nonostante che le strumentazioni fossero protette in modo efficiente anche dai colpi di fulmine, i tecnici non furono in grado di risalire ad una causa convenzionale. Il giorno 29 i giornali pubblicarono lo strano evento.

 

24 febbraio 1959 –

Williamsport (Pennsylvania, USA). Il capitano Peter W. Killian e Primo Ufficiale James Dee, American Airlines, volavano su un  DC-6B da Newark a Detroit. Era una notte chiara, con stelle luminose visibili e senza luna. Alle 20:20 (CET), l’aereo era a circa tredici miglia a ovest di Williamsport, Pennsylvania, volando su una rotta di 295 gradi a 8.500 metri. dal lato dell’ala di sinistra, il capitano Killian notò tre luci, ha prima pensato che fossero  tre stelle della cintura  di Orione. Ma poi si rese conto che Orione era anche visibile, alto sopra latesta testa. Le luci erano circa 15 gradi sopra l’aereo. Mentre lui e l’ufficiale di volo Dee continuò a guardare gli oggetti. A questo punto, giunto in prossimità di Erie, in Pennsylvania, il capitano Killian ha contattato altri due aerei della American Airlines che transitavano in zona. Uno, al “Dolphin checkpoint” (sopra la sponda settentrionale del Lago Erie), ha visto gli oggetti direttamente al sud su Cleveland. L’altro aereo, nei pressi di Sandusky, Ohio, che stava  dirigendosi verso Pittsburgh, ha avvistato gli oggetti un po’ a sinistra della loro posizione, a sud-est. Come il DC-6B continuò ovest, gli UFO passavano avanti fino a che non erano nella loro posizione originale rispetto alla ala sinistra. Poi il capitano Killian ha iniziato le manovre per l’atterraggio a Detroit, e l’equipaggio non aveva più tempo per guardare gli oggetti. Nel corso dell’osservazione, durata, 45 minuti, gli UFO cambiavano continuamente luminosità, a volte lampeggiando “erano più luminosi di qualsiasi stella” e quindi “spegnendosi” completamente. Il loro colore oscillava dal giallo-arancio al  bianco-blu, colori estremamente brillanti.  L’ultimo oggetto in linea si è spostato avanti e indietro, a volte, indipendentemente dal movimento della formazione. La visibilità era illimitata. I piloti dissero: “Non poteva essere più chiaro di quanto non fosse quella notte sopra 5.000 piedi.” Quando l’aereo ha cominciato a scendere  per l’atterraggio, erano  circa le 21:15, il capitano Killian e F O Dee perse di vista gli oggetti.

Alle 21:30 ad Akron, Ohio, George Popowitch del comitato per la ricerca UFO, ricette una telefonata da un contatto presso l’aeroporto di Akron. Un aereo United Airlines (volo 937) era appena atterrato per una sosta di quindici minuti e aveva segnalato l’avvistamento di tre strane luci che avevano seguito il loro aereo per 30 minuti. Popowitch aveva già ricevuto nove segnalazioni da parte di cittadini locali, dalle 9:15 alle 09:20 di strane luci viste nella zona, così ha deciso di intervistare l’equipaggio della compagnia aerea. Il Capitano AD Yates e l’ ingegnere Le Baney hanno dichiarato di aver avvistato l’oggetto da vicinanze del Lockhaven, Pennsylvania, a Youngstown, Ohio, dalle 8:40 alle  09:10 volo United Airlines 321, anche, aveva segnalato gli oggetti via radio. Il capitano Yates aveva visto gli UFO da  suo aereo a sud. Ma nelle vicinanze di Warren, Ohio, gli oggetti avevano  sorpassato l’aereo, virò a destra, e, infine, scomparvero a nord-ovest.

In data 6 maggio 1959, il generale di WP Fisher, Direttore Air Force legislativo Liaison, in una lettera al senatore Harry Byrd, ha dichiarato: “L’indagine di questo incidente ha rivelato che una missione di rifornimento Air Force, che coinvolge un KC-97 e tre B-47 velivoli, è stato segnalata nei pressi di Bradford, in Pennsylvania, al momento dell’avvistamento dal capitano Killian . L’operazione di rifornimento è stata condotta a 17.000 piedi di altitudine a circa 230 nodi di velocità reale dell’aria (circa 265 mph) per un periodo di circa un’ora ” Il comitato nazionale per le indagini su  fenomeni aerei” ha  sottolineato diverse discrepanze in questa spiegazione:  Bradford era a nord della traiettoria di volo del aereo di linea,. gli UFO sono stati visti al sud Triangolazione di avvistamento dei piloti non erano conformi alle informazioni di altitudine e posizione data per l’operazione di rifornimento. Gli equipaggi American Airlines, che comunicavano  con il controllo del traffico aereo in quel momento,  ci hanno detto che non c’erano i tre velivoli nella zona e, dopo l’atterraggio, è stato ribadito che nessun aereo cisterna era nella zona. Interrogato dalla stampa, il capitano Killian ha detto: “Se l’Air Force vuole di credere che si può. ma so quelli non erano assolutamente  un B-47, come neanche un KC-97 cisterna, e non so che cosa erano quei velivoli che abbiamo visto quella notte ” L’ Air Force ha successivamente rilasciato una dichiarazione, come se fosse stata  rilascaita dal capitano Killian, dicendo che gli UFO avrebbe potuto essere un’operazione di rifornimento e che lui non sapeva ciò che sembravano di notte. Nella polemica che ne seguì, l’American Airlines impose al capitano Killian di  tacere. L’Air Force ha concluso ufficialmente che gli UFO erano velivoli.

GENOVA – Il mattino del 22 Agosto 1608,

I tre oggetti venuti dal cielo e già apparsi a Nizza compaiono a Genova, sul mare di fronte al forte della città. I genovesi, già informati di quanto era successo a Nizza 17 giorni prima, il reagiscono violentemente. La cittadella scatena un serrato tiro d’artiglieria contro i tre vascelli: 800 palle di cannone sono indirizzate sugli ordigni, ma nessuno dei tre subisce il minimo danno, né interrompe le proprie evoluzioni. Tuttavia, in questo caso, nessuno tenta di uscire dagli oggetti durante le due ore e mezza in cui il fenomeno si manifesta. Dopo circa un’ora di evoluzioni a pelo d’acqua, uno degli ordigni si stacca bruscamente dal gruppo e punta sulla città. La popolazione è colta dal panico e si registrano numerosi morti e feriti, alcuni calpestati dalla folla, altri per essere comunque rimasti esposti allo strano vascello. Dopo questa dimostrazione i tre oggetti volanti si riuniscono nuovamente e si dirigono verso est a velocità vertiginosa.

16 maggio 1808 –

 Biskopsberga (Svezia). Era un pomeriggio nuvoloso e un forte vento soffiava da ovest; il sole sopra il villaggio di Biskopsberga improvvisamente era cresciuto. Ad un tratto da ovest apparvero un gran numero di oggetti sferici e si dirigevano tutti verso il sole. Erano di colore marrone scuro e cambiavano in nero via via che si avvicinavano. Rallentavano, per accelerare subito dopo essere passati davanti alla stella, per poi muoversi in processione dritti attraverso il cielo verso est. Secondo l’Accademia  Svedese delle Scienze (1808) , “Il fenomeno è durato ininterrottamente  per ben due ore, durante le quali milioni di questi oggetti si sono susseguiti uno dopo l’altro irregolarmente  eseguendo la stessa manovra. Alcune di queste palle caddero dal cielo, e molti atterrarono non lontano da K.G Wettermark,  il segretario dell’Accademia Svedese delle Scienze. Osservandole  poco prima di toccare il suolo disse: “assomigliavano a quelle bolle d’aria che i bambini usano per produrre da acqua saponate per mezzo di una canna. Nel luogo della caduta non rimaneva nulla tranne una pellicola sottile come una ragnatela a colori alterni, per poi prosciugarsi rapidamente e scomparire.” Le sfere ancora in aria continuarono il loro passaggio finché non scomparvero definitivamente verso est.

1665 – 8 aprile – Barhöfft,

Germania (anticamente appartenente alla Svezia). Il fatto in questione è avvenuto nel pomeriggio del 8 aprile 1665 intorno alle ore 14:00, quando un gruppo di pescatori ancorati vicino al porticciolo di Barhöfft avevano testimoniato ciò che secondo loro erano delle “navi nel cielo” impegnate in una battaglia. “Subito emerse dal cielo un oggetto dalla forma rotonda e piatta, molto simile a un grande cappello da uomo”, ha scritto l’autore Erasmus Francisci che nel 1689 si era interessato al caso.

“Il colore della nave era scuro, come se l’oggetto fosse stato oscurato dalla luna mentre aleggiava proprio sopra la chiesa di San Nicolai dove rimase sospeso fino alla sera. I pescatori, preoccupati, non vollero soffermarsi su ciò che stavano osservando nascondendo il loro viso tra le mani. “

Secondo il rapporto di Francisci, gli uomini che avevano assistito alla comparsa degli strani oggetti si ammalarono subito dopo, soffrendo di forti tremori e dolori alla testa e agli arti.  L’intero episodio è stato considerato “inspiegabile” dagli uomini di scienza di quel periodo e la causa dei misteriosi sintomi degli uomini non fu mai scoperta.

Nella loro recente analisi condotta nel mese di Giugno 2015, i ricercatori Chris Aubeck e Martin Shough hanno cercato di fornire alcune spiegazioni su quello che i pescatori avevano visto nel cielo, anche se non sono riusciti a trovare una risposta definitiva. Alla fine i ricercatori hanno concluso che si trattava di un caso particolarmente interessante che potrebbe essere considerato tra i primi avvistamenti di presunti “dischi volanti” ad essere riportato dalla storia”.

“Nel 1665, molti affermarono di aver visto una battaglia nel cielo e di essersi ammalati subito dopo l’avvistamento” questa è l’intestazione di un articolo scritto il 22 giugno 2015 da Tara MacIsaac, dell’Epoch Times.

L’immagine è un’incisione del 1680 accompagnata da una descrizione di Erasmo Francisci che fa riferimento a una cruenta battaglia avvenuta nel 1665 durante la quale alcune navi si erano affrontate nel cielo della Svezia.

Ufo svezia

Cesare Valocchia

Cesare Valocchia è nato a Roma nel 1970. Perito tecnico in telecomunicazioni con alle spalle corsi specialistici in fibre ottiche e trasmissione dati, coltiva due passioni: il volontariato e l’ufologia. Istruttore di manovre di rianimazione cardio-polmonare adulto e bambino, ha raccolto le sue esperienze di volontario sui mezzi del servizio di emergenza sanitaria nazionale 118 di Roma in un ebook dal titolo: “ Non dirmi grazie ”. Il suo motto è: Aiutare chi soffre è il miglior pagamento. Dai primi anni 90 si occupa di avvistamenti e dal 2011 cura personalmente il sito di ufologia www.myuforesearch.it del quale è responsabile. Le sue ricerche sul legame apparizioni mariane e fenomeno ufo sono disponibili nel suo sito. E’ membro del Cun ( Centro Ufologico Nazionale), sulla cui rivista ufficiale è stato pubblicato, nel maggio 2017, il suo studio sugli oggetti volanti non identificati a Medjugorje.

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