Gli alieni di Nibiru cosa temevano?

Anche gli Annunaki avevano paura dei demoni

Prima che il Cristianesimo inventasse l’essere identificato come demonio, si parlava di demoni?

Si, già ai tempi degli alieni Annunaki queste entità esistevano, ma non erano i demoni o il Satana della Bibbia che tutti conosciamo, facciamo un pò di chiarezza.

Il  personaggio che raffigura da sempre il male per eccellenza abbiamo appena detto è il Satana biblico, ma  il termine Satana (ebraico: שָׂטָן, Satàn),significa “avversario” ed è un vocabolo con il quale si definisce una funzione precisa, quella di “avversario” colui che si oppone, il termine deriva  dal sumero ša-tām, attraverso il babilonese Šatām dal quale šatān, šatāmu, šatāmmu indicanti “controllore e capo di una amministrazione”, poi  divenne nome di una divinità.

Quindi il termine Satana è un termine con il quale si definisce una funzione precisa, il fatto stesso che sia spesso preceduto dall’articolo,documenta oltre ogni dubbio che non si tratta di un nome proprio attribuito a un individuo,ma indica uno status o un compito come detto quello di antagonista.

Identificare  Satana come  il signore degli  inferi è una storpiatura teologica che è presumibile dal raffigurare il sovrano sumero Enki che risiedeva nell’ Abzu , territorio localizzato nell’Africa sud-orientale.

Dalla parola Abzu che in sumero  significa “della bassa-sotto-inferiore”, ne deriva la deformazione teologica; infatti nell’Abzu governato da Enki  risiedevano le miniere per estrazione dell’oro fondamentale per gli Annunaki,  Enki era il responsabile dell’estrazione e vivere nel mondo inferiore, successivamente per la teologia divenne il Signore degli abissi o inferi.

Come era il rapporto tra Annunaki e demoni? In questo articolo  abbiamo capito che fossero essere dimensionali e che quindi probabilmente gli abitanti di Nibiru si trovarono a lottare con gli stessi esseri con cui l’ umanità lotta da millenni.

Ebbene si, anche gli Annunaki  dovettero combattere con queste entità (Enki era il più potente fra gli “esorcisti”). 

Infatti credevano che molti di loro si impossessassero delle persone causando malattie, sono stati trovati testi di magia “apotropaica” (ovvero in cui vengono enumerati i rimedi contro le forze del male) e questo si crede ancora oggi in molte culture e in tutto il mondo.

I demoni quindi esistevano prima del Satan biblico, per chi abbia visto il film l’Esorcista,  vi ricorderete che a un certo punto appare un demone di nome Pazuzu che si impossessa della piccola Regan, la trasforma in quello che tutti sappiamo bene,  proprio questo demone veniva considerato “il re dei malvagi demoni del vento” lui stesso si presenta dicendo di sé:

“Io sono Pazuzu, figlio di Hanbi, re dei malvagi demoni del vento.”

Ma anche: “re dei cattivi spiriti della tempesta, che esce dalla montagna violentemente infuriando”

Per gli assiri e i babilonesi Pazuzu era un demone di tutto rispetto.

demone Pazuzu statua

Il suo nome però come quello di suo padre, il dio Hanpa, ha un etimo che non ci ricollega alla Mesopotamia settentrionale, ci rivela che probabilmente le origini di questo demone non sono lì, ma a Sumer (o prima) in sumerico “conoscitore di incantesimi” (?).

Pazuzu era considerato il capo dei demoni tra il IV e il I millennio a.C. e per i mesopotamici essi erano forze “naturali” ostili, più che creature infere.

I demoni erano entità incontrollate che provocavano il caos, gli dèi, a quanto pare, erano gli unici a poterli dominare, quando ci riuscivano a quel punto potevano trasformarli in propri messaggeri, spesso vengono visti negli “inferi” di cui Nergal è il dio.

Essi appartenevano ad un mondo, che non era sul piano dimensionale degli uomini, mentre gli dèi lo erano.

Questa piccola statua che vedete qui sopra rappresenta il demone di cui stiamo parlando che come vedete non era molto attraente, munito di quattro ali, zampe da uccello, arti superiori animaleschi, coda da scorpione. Così lo immaginavano per quanto non lo avessero mai visto, perché come ho detto si manifestava attraverso i suoi “posseduti”.

Aveva però un aspetto anche benevolo, non era sempre visto in questo modo, molta gente indossava amuleti che raffiguravano proprio la testa di Pazuzu e che venivano soprattutto portati al collo dalle donne durante il parto. Si temeva infatti che la moglie di lui, Lamashtu, uccidesse i loro  bambini perché pare lei non potesse procreare e ne fosse invidiosa.

Cesare Valocchia

Cesare Valocchia è nato a Roma nel 1970. Perito tecnico in telecomunicazioni con alle spalle corsi specialistici in fibre ottiche e trasmissione dati, coltiva due passioni: il volontariato e l’ufologia. Istruttore di manovre di rianimazione cardio-polmonare adulto e bambino, ha raccolto le sue esperienze di volontario sui mezzi del servizio di emergenza sanitaria nazionale 118 di Roma in un ebook dal titolo: “ Non dirmi grazie ”. Il suo motto è: Aiutare chi soffre è il miglior pagamento. Dai primi anni 90 si occupa di avvistamenti e dal 2011 cura personalmente il sito di ufologia www.myuforesearch.it del quale è responsabile. Le sue ricerche sul legame apparizioni mariane e fenomeno ufo sono disponibili nel suo sito. E’ membro del Cun ( Centro Ufologico Nazionale), sulla cui rivista ufficiale è stato pubblicato, nel maggio 2017, il suo studio sugli oggetti volanti non identificati a Medjugorje.

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