Chiesa e alieni: Un frate ha incontrato gli extraterrestri

Dischi volanti e uomini di religione non vanno d’accordo

Sebbene siano milioni in tutto il mondo le testimonianze di persone venute in contatto con entità extraterrestri o semplicemente UFO, pochissime sono quelle che riguardano la testimonianza di appartenenti al clero o comunque di coloro che vivono la sacralità delle religioni.

Oggi voglio raccontare di un evento incredibile e particolare che fa riferimento all’incontro ravvicinato di un missionario religioso proprio con un oggetto volante non identificato.  

All’età di 18 anni frate Madau era un giovane seminarista che si trovò protagonista suo malgrado di un fatto accaduto in pieno giorno. Fu sollevato da un disco volante insieme ad un cane che lo accompagnava. Lui era un frate sardo e la giornata del 13 settembre 1948 segnò per sempre la sua vita.

frate Madau
Frate Madau

È la vigilia della ricorrenza della Santa Croce di Oristano, siamo in Sardegna, l’ isola italiana, la cittadina è tutta addobbata nei minimi particolari per la festa, Madau esce dal convento dove è in ritiro spirituale e si incammina recitando il Rosario. Dopo aver attraversato l’orto lungo un sentiero  per la strada che lo conduce fuori le mura incontra il cane del guardiano che inizia a seguirlo fino la fine di un vialetto.

L’incontro con l’ufo

È una giornata limpida e serena verso le 19:00 e  malgrado  l’arrivo del tramonto c’è un’ottima visibilità,  Madau assorto  nelle sue preghiere rivolge lo sguardo al cielo, sta recitando l’Ave Maria quando scorge un puntino nitido in alto in rapido avvicinamento.

All’inizio scambiato per un volatile si rende ben presto conto che è un oggetto che si muove in picchiata verso di lui e mano a mano diviene sempre più grande, sbalordito da questa cosa lontana dalle sue conoscenze, di fatto è un giovincello e gran parte del noviziato è vissuto nell’isolamento, lontano da tutto e da tutti. 

Riesce chiaramente a definire i contorni dell’oggetto che appare come un disco di colore argentato con una cupola che sembra di plastica trasparente, all’interno ci sono due umanoidi dai tratti giovanili.

L’ oggetto si ferma sopra un albero di eucalipto, (questa cosa mi ricorda l’oggetto volante di Fatima apparso ai tre pastorelli sospeso in cima ad un leccio).

Nello stesso momento padre Madau udì voci provenienti dalla piazza del paese che gridavano: ” È andata via la luce ! È andata via la luce! “.

Padre Madau è sconcertato ed incuriosito da ciò che sta vivendo, i due uomini che descrisse molto belli, e dall’aspetto nobile sono molto alti, forse 2 metri, indossano una tuta di colore argento e soprattutto sorridono dopo che il frate alza un braccio per salutarli,  poi sembrano invitarlo a salire sul loro mezzo ma frate Madau rifiuta, forse per timore.

L’oggetto quindi si pose in un assetto che permise al  frate di vedere un foro circolare scuro nella parte sottostante il veicolo, individuò poi sulla superficie esterna una specie di cinghia metallica che iniziò a muoversi prima a scatti e poi sempre più velocemente, quindi iniziò ad emettere fasci di luce colorata che Madau definì a blocchi, ( è il fenomeno della luce solida, presente in molte testimonianze di incontri ravvicinati) ogni blocco di luce terminava con una specie di strozzatura.

Improvvisamente l’ufo sparì e Madau percepi’ prima come delle dita elettriche che lo tiravano e poi a livello cerebrale un suono simile ad un interferenza elettrica che  Il frate interpretò come se il suo cervello fosse scandagliato o sondato, una sensazione molto fastidiosa che spaventò Madau temendo di essere portato via e che negli anni a venire lo fece riflettere sul fatto se fosse il caso di sottoporsi ad ipnosi regressiva.

Cercando di opporsi a tale perlustrazione mentale con la sua mente gridò: ” No, non voglio! ed invoco’ l’ aiuto della Vergine Maria. Improvvisamente però nella sua mente avvertì’ chiaramente una voce femminile che disse: “Ma lasciatelo stare ! ” cui seguirono delle voci indistinguibili nel significato perché troppo rapide.

Dopo un po’ nuovamente la voce femminile tornò a farsi sentire nella sua testa e stavolta era perentoria nell’affermare: “Basta! lasciatelo!”

A quel punto tutto cessò, quella sensazione di perlustrazione cerebrale era terminata,  il frate ebbe la sensazione di essere in discesa sul terreno, sensazione che divenne certezza quando vide che accadeva lo stesso al cane che era con lui.

Si ritrovò ad una decina di metri da dove era all’inizio, nuove grida provenienti dal paese dicevano che la luce era tornata.

Ripresosi lentamente si incamminò disorientato verso i suoi compagni per raccontare loro cosa era accaduto, ma i suoi confratelli lo azzittirono a malo modo. 

Decenni più tardi il frate raccontò di aver avuto un’altra esperienza con un ufo, non traumatica come la prima.

Nel 1974 mentre era in volo nella fase di atterraggio sopra i cieli dello Zambia avvisto’ dal finestrino un enorme oggetto cilindrico di color metallo affiancare il suo aereo.

Frate Madau dichiarazione
Madau

Padre Madau ha rilasciato tale testimonianza al Centro Ufologico  Nazionale italiano prima della sua morte verificatasi nell’Agosto del 2013.

Cesare Valocchia

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Cesare Valocchia

Cesare Valocchia è nato a Roma nel 1970. Perito tecnico in telecomunicazioni con alle spalle corsi specialistici in fibre ottiche e trasmissione dati, coltiva due passioni: il volontariato e l’ufologia. Istruttore di manovre di rianimazione cardio-polmonare adulto e bambino, ha raccolto le sue esperienze di volontario sui mezzi del servizio di emergenza sanitaria nazionale 118 di Roma in un ebook dal titolo: “ Non dirmi grazie ”. Il suo motto è: Aiutare chi soffre è il miglior pagamento. Dai primi anni 90 si occupa di avvistamenti e dal 2011 cura personalmente il sito di ufologia www.myuforesearch.it del quale è responsabile. Le sue ricerche sul legame apparizioni mariane e fenomeno ufo sono disponibili nel suo sito. E’ membro del Cun ( Centro Ufologico Nazionale), sulla cui rivista ufficiale è stato pubblicato, nel maggio 2017, il suo studio sugli oggetti volanti non identificati a Medjugorje.

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